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giovedì 16 ottobre 2008

Arcturus - The Sham Mirrors


Anno: 2002

Etichetta: Ad Astra

Line Up:
Kristoffer Rygg (Trickster G.) - Vocals
Steinar Sverd Johnsen - Keyboards
Hellhammer - Drums
Knut M. Valle - Guitars
Dag F. Gravem - Bass
Starring:
Ihsahn - Spitting voice on track 6
Mathias Eick - Ubu's horn on tracks 3,4 and 6
Hugh Steven James Mingay - Low frequentation on track 6

Tracklist:
1. Kinetic 05:25
2. Nightmare Heaven 06:05
3. Ad Absurdum 06:48
4. Collapse Generation 04:13
5. Star-crossed 05:01
6. Radical Cut 05:08
7. For To End Yet Again 10:33


L'impatto de "La Masquerade Infernale" sulla scena estrema norvegese fu fortissimo, e non poteva essere altrimenti, l'attenzione verso questo nuovo genere nascente, l'avant-garde, crebbe in maniera esponenziale e nacquero, o si confermarono, molti gruppi che prima dell'uscita del disco non erano riusciti a sfondare, creando una piccola scena i cui attori erano quasi sempre gli stessi nomi (Skoll per esempio ha suonato in Ulver, Arcturus, Ved Buens Ende).
Questo movimento tra la fine degli anni '90 e i primissimi del 2000 sfornò una serie di piccole gemme con una continuità incredibile, solo un nome non si era più sentito dopo il 1997, ed era proprio quello degli Arcturus.
C'era bisogno di una pausa dopo un disco di svolta come "La Masquerade Infernale", non poteva essere altrimenti, e l'attenzione verso questa nuova uscita del gruppo faro dell'avant-garde era spasmodica: Kristoffer Rygg (per chiarezza lo chiamerò così d'ora in poi, basti sapere che Garm e Trickster G. sono sempre lui) in quei cinque anni di pausa compose tra full lenght ed EP cinque dischi coi suoi Ulver, Hellhammer come al solito girò tra molteplici gruppi, solo Sverd non partecipò a nessun progetto parallelo.
Ci vollero due anni, dal 2000 al 2002, tra pause per i vari impegni con altri gruppi e sessioni di prove, per comporre il nuovo attesissimo disco, "The Sham Mirrors".

Welcome
this transmission
from a fallen star


E' così che l'ascoltatore viene introdotto al disco, dalla frase che è diventata la più conosciuta del gruppo, e dalla canzone che ben presto è diventata una delle più apprezzate dal pubblico, Kinetic: fin dalle prime note è ovvio che "La Masquerade Infernale" è solo un ricordo che gli Arcturus si sono lasciati alle spalle, non avrebbe avuto senso continuare in quella direzione, il suono dunque, ideato dai soliti due compositori del gruppo, Sverd e Rygg, torna in un contesto più metal in cui però sono le tastiere di Sverd a dettare legge, elemento fondamentale su cui sono poggiate tutte le canzoni.
Kinetic è la perfetta sintesi di quello che sarà il disco, cambi di ritmo, parti atmosferiche contrapposte a parti più tirate, rigorosamente solo clean vocals impostate su toni più "normali" rispetto al passato, con Rygg che sforna una delle sue migliori prove, e tastiere in primissimo piano che spesso si liberano in assoli fenomenali.
Nightmare Heaven ha un inizio strabordante, con un muro di chitarre seguite a ruota dalla voce di Garm che ci introduce a quello che a mio parere è il miglior assolo di tastiera del disco

This negative kingdom
hey horrible and white
the angels all stone
passing their years
hoping to be saved
from oblivion
by oblivion


La forza degli Arcturus sta nello stupire, quindi se dopo una prima parte dai ritmi elevati ci si aspetterebbe una continuazione sulla stessa riga ci si sbaglia, veniamo fatti aspettare per due minuti con una parte più atmosferica, attesa ripagata dal ri-esplodere quasi improvvisamente della canzone grazie alle tastiere di Sverd, seguito immediatamente da un Rygg fantastico, che dimostra come possa controllare agevolmente anche toni più acuti.
Ad Absurdum è una delle canzoni che più ricordano i vecchi Arcturus, i ritmi impartiti, come al solito, da Sverd sono concitati ma è Rygg, che sembra trovarsi alla perfezione col tastierista, a fare la differenza, con quattro/cinque cambi di tono soltanto nei primi minuti, a dimostrazione di una duttilità vocale introvabile in qualsiasi altro cantante.
Collapse Generation, il cui testo è scritto da Hellhammer, è una canzone quasi completamente strumentale che si regge sempre sui ritmi molto alti imposti da Sverd con soltanto un intermezzo cantato, impossibile non rimanere contagiati dalle melodie sprigionate in questi quattro minuti.
Il contrasto è evidente nella canzone successiva, difatti mentre nella precedente si avevano ritmi sostenuti, Star-crossed è una canzone molto più atmosferica, introdotta dal solo piano di Sverd che dimostra ampiamente la sua indole classica, per continuare poi con parecchi cambi di ritmo poggiando sul lavoro di Rygg alla voce, tra acuti e richiami alla famosa voce "teatrale" della Masquerade.

Spit white speech
the voice is mine
the skin of the slit
cut cigarette size

The butt size head
voluptuous white
cum cigarette slit
the spitting line


Non c'è però nemmeno il tempo di respirare che appena finita la canzone l'ascoltatore viene travolto dalla potenza di Radical Cut, ultimo residuo di un passato black metal ormai dimenticato. I ritmi sono elevatissimi per quella che è forse la canzone migliore del disco, alla voce troviamo un ospite di lusso, Ihsahn degli Emperor in evidente stato di grazia, che con il suo scream sforna una prestazione paurosa duettando perfettamente con le tastiere di Sverd che si lasciano andare anche a più assoli, seguiti a ruota da un Hellhammer sempre perfetto.
L'album scorre via senza quasi accorgersene tanto si rimane coinvolti nelle atmosfere spaziali degli Arcturus, si arriva quindi alla conclusiva For To End Yet Again, la canzone più lunga del disco, che raccoglie in dieci minuti lo spirito degli Arcturus versione 2002 alternando parti di piano atmosferiche (fenomenale quello che fa Sverd a metà canzone), a parti più tirate, vocals teatrali a vocals più normali, il tutto arricchito da un testo al di fuori di ogni schema...da brividi la ripresa dopo i tre minuti di solo di Sverd con il famosissimo

Police, police, police
please stop the Euro
from binar bin Laden


che introduce la conclusione di quella che sarà l'ultima canzone di Rygg con gli Arcturus.

Dunque attesa ripagata, gli Arcturus dovevano confermare quanto fatto con "La Masquerade Infernale" e ci riescono in pieno sfornando il loro secondo capolavoro, modificando nuovamente il proprio suono verso qualcosa di innovativo e mai sperimentato, a voi decidere se l'allievo (Sham) abbia superato il maestro (Masquerade).

Emperor

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