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domenica 24 maggio 2009

East Rodeo - Dear Violence (2009)






Anno: 2009


Etichetta: KapaRecords/Trovarobato/ Publishing:A Buzz Supreme


Line-up:
Nenad Sinkauz: guitar/vocal (Croatia)
Alfonso Santimone: keyboards, live electronics,noises (Italy)
Alen Sinkauz: bass,loops (Croatia)
Federico Scettri: drums (Italy)



Tracklist:
1. Soldato NATO
2. Transiraniana
3. Same Step

4. Clown
5. Medezhija

6. Ultima Volta che il Pesce Abbocca

7. Puž

. For My Mouse

Data di uscita italiana: 1 giugno 2009




Dopo un interessantissimo lavoro di esordio intitolato Kolo e i complimenti ricevuti, tra gli altri, da Marc Ribot e Greg Cohen, gli East Rodeo - gruppo multietnico formatosi a Padova nel 2002 - tornano con un nuovo lavoro intitolato Dear Violence che si propone tra le uscite più interessanti del mercato discografico italiano del 2009.
L'attuale formazione è composta dalle menti storiche del gruppo, i croati Alen (basso) e Nenad Sinkauz (voce e chitarra), e dai due italiani Alfonso Santimone (tastiere) e Federico Scettri (batteria), per la prima volta nella band.
Il titolo vagamente ossimorico e l'impatto raffigurato nel dipinto in copertina preannunciano i continui incontri/scontri tra silenzio e rumore, tra jazz e rock, tra psichedelia e ritmiche forsennate che si attuano nello spazio delle 8 tracce che compongono il disco, splendidamente mixato dall'onnipresente - quando si tratta di musica italiana di qualità - Giulio Ragno Favero (Zu, Il Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, Putiferio).
Rispetto al precedente "Kolo", nel nuovo lavoro si percepisce una maggiore ricerca della tensione: il gruppo sembra giocare ad ipnotizzare l'ascoltatore con suoni insinuanti e persuasivi, per poi stordirlo con riff acidi ai limiti del noise. Un contrasto questo che è chiaramente esemplificato in "Soldato NATO" dove passaggi cupi che ricordano i Fantômas più "ambient" si alternano con esplosioni noise/math vagamente somiglianti a quelle dei siciliani Uzeda.
In "Transiraniana" la ritmica simil-math di Federico, il basso pulsante di Alen e i sibili volutamente ripetitivi della chitarra di Nenad creano una trama fitta ed ipnotizzante dal quale è impossibile districarsi rimanendo indifferenti.
Il grande lavoro di mixing effettuato da Giulio Favero è chiaramente riscontrabile in "Clown", pezzo da ascoltare al massimo volume proprio per rendersi conto della qualità sonora del disco; un aspetto, questo, da non trascurare.
In "Medezhija" ritmiche e testi di chiara matrice balcanica si fondono con un folle trash jazz di Zorniana memoria, mentre schizofrenia e sperimentazione elettronica la fanno da padrone nella sorprendente "Ultima volta che il pesce abbocca".
C'è spazio anche per sprazzi di momenti delicati e sognanti, come accade nella prima parte di "Puž" o nella conclusiva "For My Mouse", dove rispettivamente pare quasi di ascoltare la fusione trip hop dei Massive Attack e il post rock sognante dei Karate.
Badate bene che i diversi gruppi citati nel testo sono soltanto sensazioni di chi scrive e solo alcuni di questi sono anche ispirazioni reali e dichiarate dal gruppo. Quello che troverete in "Dear Violence" è in realtà un melting pot riuscito, coeso e soprattutto originale, frutto di una precisa identità sonora di un gruppo realmente unico, non solo in Italia.

http://www.eastrodeo.net/
http://www.myspace.com/eastrodeo


Mr. Bungle82.

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