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lunedì 25 maggio 2009

Daylight Seven Times - Blood Coloured Sky (2006)



Anno: 2006

Etichetta: Circle Pit


Tracklist:
1. Hard Times

2. Revelation
3. Solaris

4. That Time Is Now

5. Lost

6. Gravity

7. Autumn '99

8. The Myth Of The Cave

9. Endless 10. Lucky


Dati i numerosi apprezzamenti ricevuti dal brano Solaris, presente sulla compilation di Rock&Dintorni, ho deciso di scrivere due righe riguardo a Blood Coloured Skies. Innanzitutto: se cercate il gruppo del secolo capace di rivoluzionare per sempre la musica rock con qualcosa di mai sentito state lontani da questi tre (ora quattro) ragazzacci. Se invece quando vi accingete all'ascolto di un qualsiasi album desiderate trovarvi sincerità, stile e freschezza che sprizza da ogni singola nota, questo è il full-lenght che stavate cercando!
I D7T non propongono nulla di mai sentito: partono da una matrice HC anni 90 (No Use For A Name, NOFX) riattualizzandola incorporando influenze emo (di quelli sani) e alternative rock (Juliana Theory, The Get Up Kids), tirando fuori un suono completamente personale e genuino.
Le capacità tecniche del gruppo sono ottime. Edoardo (voce, chitarra) ha una voce che non può lasciare indifferenti per via dell'espressività ed emotività che la caratterizza, allo stesso modo i suoi riff di chitarra. Sergio scava linee di basso che danno profondità al suono complessivo, ma il vero collante che rende tutto più omogeneo è la batteria di Dario (ex-Sottopressione :yeah: ): sempre varia e che riesce a rendere le canzoni energiche e spigliate. A tutto ciò aggiungiamo dei testi sempre di ottimo livello (cosa per niente scontata a livello italiano) e ci troviamo così di fronte ad un prodotto che non ha nulla da invidiare ai gruppi americani e che potrebbe tranquillamente stare nel catalogo della Vagrant o della Drive Thru.
La prima metà di Blood Coloured Skies si attesta su livelli davvero molto alti. La tripletta d'apertura lascia sbalorditi: Hard Times, Revelation (splendido l'intro di pianoforte) e la conosciuta Solaris sono canzoni di un livello decisamente superiore alla media. Si prosegue con Lost e That Time Is Now che rivelano l'anima più pop del gruppo passando per Gravity (dotata di un testo splendido:and all my fears just fade away as I look in your eyes and they're filled with hope), la traccia più legata all'hardcore, e alla semi-ballad Autumn '99. Ci troviamo poi di fronte a The Myth Of Th Cave dov'è la batteria di Dario a farla da padrone e subito dopo a Endless, brano con una grandissima coda strumentale. Finiamo in bellezza con Lucky che rialza il livello dell'opera a quello della prima parte.
Per concludere posso solo consigliarvi di ascoltare quest'album, perchè i Daylight Seven Times hanno classe da vendere e se avranno la fortuna di trovare gente dispostata a supportarli anche dall'altra parte dell'Oceano (dato che nell'Europa centrale e in Giappone sono già apprezzati) potrebbero davvero sfondare. Speriamo bene!

Sounds Like: The Get Up Kids, No Use For A Name, Juliana Theory


Alessandro Sacchi

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