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giovedì 28 maggio 2009

Antony And The Johnsons - The Crying Light (2009)




Anno: 2009

Etichetta:
Secretly Canadian

Tracklist:
1. "Her Eyes Are Underneath the Ground" (Antony & Nick Hegarty) – 4:24
2. "Epilepsy Is Dancing" – 2:42
3. "One Dove" (Antony & Barry Reynolds) – 5:34
4. "Kiss My Name" – 2:48
5. "The Crying Light" – 3:18
6. "Another World" – 4:00
7. "Daylight and the Sun" – 6:21
8. "Aeon" – 4:35
9. "Dust and Water" – 2:50
10. "Everglade" – 2:58

Sarebbe ridondante iniziare a riportare tutte le citazioni, di critica e "colleghi", riguardo al progetto Antony And The Johnsons ed il suo leader, Antony Hegarty. Le attestazioni di stima si susseguono con sempre maggiore frequenza, a partire dalla sua comparsa nel mondo della musica agli inizi del XXI secolo. Pupillo di Lou Reed e David Tibert (Current93), il ragazzone inglese classe '71 ormai è acclamato come portavoce ed icona della comunità gay, titolo di cui si presume vada fiero e ne sia soddisfatto. Ma ciò non dev'essere necessariamente sinonimo e sintomo di eccessi iconografici ed "estreme manifestazioni" che potrebbero sfociare nell'irriverenza, seppure esteticamente nobile e dignitosa, del burlesque e della parodia del gay a la Rocky Horror Picture Show. Lo stesso Boy George, a cui Antony ha dedicato una canzone in cui lo appella come sorella maggiore, ha sottolineato la grandezza di questo astro nascente del pop sofisticato ed elegante. Diamanda Galas, per fare un nome a caso, ha elogiato apertamente la voce immensa del trentenne proveniente dal Sussex. Credo che si sentisse veramente la mancanza di un disco di questa potenza lirica, da tempo non capitava di sentire una voce nuova che fosse allo stesso tempo così "classica" e tuttavia capace di cogliere sfumature adeguate ai tempi. Tutto in questo disco è praticamente perfetto, a partire dall'immagine rappresentata sulla cover frontale del disco. Un'istantanea che si divide tra una parvenza di sacralità del teatro giapponese, con un sentimento di decadenza barocca come a significare che il bello è destinato a cedere il passo all'inserobile scorrere del tempo. Ma nel disco c'è molto di più, in primis un approccio che travalica i generi e le situazioni, spingedosi a cantare della società umana. Cogliendola in trasversale ed attraversandola da capo a fondo, si interessa solo di piccoli momenti e aspetti che, seppure secondari, in realtà sono preziosi e significativi. Gli strumenti adottati sono il bel canto e degli arrangiamenti di eccellente spessore, che dipingono impressioni su tele candide. Le doti vocali spaziano dal tenorile al pop anni '80 alla costante ricerca di sfumature e virtuosismi canori, tra il rhtym n' blues di classe e l'eleganza della lirica classica. Senza perdere di vista la melodia ed il songwriting godibile e orecchiabile, The Crying Light offre momenti di travolgente passione ed emotività, pronta a toccarti dentro e travolgerti. Incantevole e seducente, vi troverete piacevolemente "turbati" dalla convinzione e forza con cui Antony canta e descrive momenti di pura teatralità. Uno dei possibili dischi del 2009, ma di cui si sentirà parlare. Sgabrioz

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