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Based on a work at rockedintorni.blogspot.com. .: Death Cab For Cutie - Transatlanticism (2003)

giovedì 29 gennaio 2009

Death Cab For Cutie - Transatlanticism (2003)


Anno: 2003

Etichetta: Barsuk

Tracklist:
1. The New Year
2. Lightness
3. Title and Registration
4. Expo '86
5. The Sound of Settling
6. Tiny Vessels
7. Transatlanticism
8. Passenger Seat
9. Death of an Interior Decorator
10. We Looked Like Giants
11. A Lack of Color

Esistono vari tipi di album: alcuni ottimi, altri discreti, altri ancora mediocri.Un gruppo veramente ristretto si può vantare di appartenere alla cerchia dei capolavori, quelli che nei voti raggiungono il 10 perfetto. Transatlanticism è uno di questi. L’apice più che di un movimento (l’alternative/indie rock americano dei vari Built To Spill, Rooney, Onelinedrawining e compagnia) di un certo modo di intendere la musica in maniera semplice, sincera, col cuore, heartfelt direbbero gli ammerigani. Questo non vuol dire che non sia curata, tutt’altro. In questo disco tutto è fatto alla perfezione: gli arrangiamenti sono curatissimi, la voce non sgarra mai,le chitarre graffiano quando devono e ti cullano nei momenti giusti, l’elettronica fa spesso capolino richiamando qua è la i Postal Service, su tutto la splendida voce di quel genietto che di nome fa Ben e cognome Gibbard.Musica fatta col cuore si diceva, musica intima. La situazione ideale per l’ascolto del disco è abbassare un po’ le tapparelle della cameretta, distendersi sul letto e infilar le cuffie. A chi è mai capitato di vedere OC e assistere alle paturnie di Seth Cohen saprà bene cosa intendo.E allora lasciamoci cullare da quest’album che, come detto prima, sa è essere potente quando serve. Così The New Year ci si para davanti nella la sua malinconica disilussione:

so this is the new year.
and i don't feel any different.
the clanking of crystal
explosions off in the distance

La stessa potenza espressa da We Looked Like Giants, struggente quanto acida, forse la canzone più tirata mai composta dalla band di Bellingham:

god damn the black night with all its foul temptations
i've become what i always hated
when i was with you then
we looked like giants in the back of my grey subcompact
fumbling to make contact
as the others slept inside
and together there
in a shroud of frost, the mountain air
began to pass through every pane of weathered glass
and i held you closer than anyone would ever guess

Sprofondiamo in un mare misto di tristezza, malinconia, e piccole lacrime che scorrono lungo il viso. Ma ci vuole poco per asciugarle, bastano semplici bozzetti come Lightness e Title And Registration. Ci fanno tornare svegli e attivi, per riflettere sulla nostra vita e su cosa inspiegabilmente è andato storto o meglio del previsto, perché la vita ti sorprende sempre e comunque, in positivo e in negativo, lasciandoti sveglio la notte a riflettere: and here I rest where disappointment and regret collide, lying awake at night.
C’è un momento per piangersi addosso e un momento per ridere della propria esistenza, lasciarla scivolare via veloce e affrontarla con un sorriso, i Death Cab lo sanno. The Sound Of Settling è irresistibile nella sua spensieratezza, è facile immaginarsi d’estate, sopra una bella decappottabile, il solo splendente, il vento che ci accarezza il viso e le risate degli amici che riempiono l’aria. Sulla stessa lunghezza d’onda è Expo ‘86 che chiudendo gli occhi rimanda alla primavera e all’aria frizzantina che non può non mettere di buon umore.
Transatlanticism è questo, un misto di emozioni e di contraddizioni, canzoni perfettamente orchestrate e altre appena sussurrate, malinconia e gioia allo stesso tempo, calma e tensione. Di esempi ce ne sono tanti: Passenger Seat, Death Of An Interior Decorator, la stessa title track.
C’è però un ambito in cui il gruppo, stacca decisamente la concorrenza, quando Ben Gibbard decide di dare libero sfogo all’unisono alla sua anima e alla sua chitarra acustica, solo qualche effettino di accompagnamento. Ecco A Lack Of Color: allo stesso tempo il momento più scarno e più alto del disco. Proprio per questo riesce a toccarti dentro, e tu non puoi fare niente per evitarlo, sei senza difese, e allora ti abbandoni alla sua dolcezza:

if you feel discouraged
when there's a lack of color here
please don't worry lover
it's really bursting at the seams
from absorbing everything
the spectrum's a to z
this is fact not fiction
for the first time in years

Questa è la realtà, non è finzione, per la prima volta, forse l’ultima, chissà. L’importante è esserne coscienti, aprire le porte del nostro cuore e lasciarsi andare. I Death Cab sono qui per aiutarci. Transatlanticism è qui per aiutarci. E’ la chiave che apre la porta ai nostri sentimenti più intimi e ci mette a confronto con essi.Dicevo prima che quest’album merita un 10 tondo tondo, beh…forse è anche poco. This is fact, not fiction.

Alessandro Sacchi =KG=

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