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sabato 14 febbraio 2009

Smashing Pumpkins - Mellon Collie And Infinite Sadness (1995)


Anno: 1995
Etichetta: Virgin Records

Line Up:
Billy Corgan – lead vocal, guitar, piano, producer, mixer
James Iha – guitar
D'Arcy Wretzky – bass
Jimmy Chamberlin – drums

Tracklist:
Disc one – Dawn to Dusk
  1. "Mellon Collie and the Infinite Sadness" – 2:52
  2. "Tonight, Tonight" – 4:14
  3. "Jellybelly" – 3:01
  4. "Zero" – 2:41
  5. "Here Is No Why" – 3:45
  6. "Bullet with Butterfly Wings" – 4:18
  7. "To Forgive" – 4:17
  8. "Fuck You (An Ode to No One)" – 4:51
  9. "Love" – 4:21
  10. "Cupid de Locke" – 2:50
  11. "Galapogos" – 4:47
  12. "Muzzle" – 3:44
  13. "Porcelina of the Vast Oceans" – 9:21
  14. "Take Me Down" (Iha) – 2:52
Disc two – Twilight to Starlight
  1. "Where Boys Fear to Tread" – 4:22
  2. "Bodies" – 4:12
  3. "Thirty-Three" – 4:10
  4. "In the Arms of Sleep" – 4:12
  5. "1979" – 4:25
  6. "Tales of a Scorched Earth" – 3:46
  7. "Thru the Eyes of Ruby" – 7:38
  8. "Stumbleine" – 2:54
  9. "X.Y.U." – 7:07
  10. "We Only Come Out at Night" – 4:05
  11. "Beautiful" – 4:18
  12. "Lily (My One and Only)" – 3:31
  13. "By Starlight" – 4:48
  14. "Farewell and Goodnight" (Corgan/Iha) – 4:22
Lo si consideri capolavoro o no, questo è certamente l'ultimo doppio album di importanza che calca le pagine della storia del rock negli ultimi 20 anni, in un epoca in cui band come i The Cure e Red Hot Chili Peppers si videro respinte le loro richieste, dalle case discografiche preoccupate per un possibile suicidio commerciale. Ma la Virgin è furba, ha ben inteso la strada che il Grunge ha preso dopo la morte di Cobain, e quanto Siamese Dreams abbia colpito la generazione , e decide di rischiare, a posteriori non si può non dedicar loro un plauso. Perchè non basta solo un Corgan in stato di grazia ispirativa per sfornare una cinquantina di pezzi efficaci (l'altra metà andrà nel cofanetto a fine 1996 , e in buona parte chiamarle Bsides sembra molto più che riduttivo ) , una situazione più distesa tra i due ex amanti alle corde e un Jimmy nel suo ultimo periodo sereno prima del fattaccio. Il lasciapassare è importante. Il poter contare su uno studio di registrazione proprio su cui concentrare ben 3 tipologie di demo, massima gestione dell'artwork e la possibilità di scegliersi il produttore che si preferisce. Flood è certamente unestroso produttore, ha collaborato sia con N.I.N che Pantera e Depeche Mode, qui gli vien chiesto di fare un lavoro che dividerà un po' critica e fans. Lavorando ad un suono sporco, poco dinamico ,ove il compressore deve far di tutto per non distorcere, tagliando le frequenze . In parole povere, gli strumenti vengono registrati uno sull'altro e poi sparati insieme, divertendosi a far disperare il vostro equalizzatore dello stereo.
Il primo disco ci invita soavemente a scendere giù nel crepuscolo, scivolando morbidi in un suadente piano , melodicamente dolce e vellutato. Per portarci prima tra le carezze sinfoniche di “Tonight, Tonight” (quante volte abbiamo sentito poi quel'arpeggio in una strofa pop/punk?) le grinfie della cinica “Bullet With Butterfly Wings” , vero inno generazionale post Seattle, graffiante nel ritornello oramai ultracelebre. Singoli più che perfetti. Il quartetto conserva ancora una ferocia disillusa notevole degli episodi precedenti . Ma stavolta è solo una delle sue anime del risultato artistico. L'altra è squisitamente sognante e poeticamente struggente, “Cupid De Locke” sembra lievitare nell' aria in attesa di posarsi nel nostro udito. Soluzioni poi più floydiane, in favore di un climax emotivo (“Galapagos” ) o della ballata introspettiva che sboccia come interprete delle proprie liriche (“To Forgive”):

“holding back the fool again
I forget to forget me
I forget to forget you see
nothing is important to me “

Passando poi il microfono a Iha, la sua “Take Me Down” è indubbiamente figlia della splendida timidezza così vicina al talento di Nick Drake, Romanticismo sonoro di gran classe. La melanconia non è mai risultata così fascinosa nella sua semplicità. Ma James è piuma quanto lametta, interprete efficace di rasoiate come “Zero”. Capolavoro insito già nel titolo. Nel suo nichilismo sputato acidamente sulle piste della traccia, rifframa memorabile che si stampa in testa al mezzo ascolto.

My reflection
dirty mirror
there's no connection
to myself
I'm your lover, I'm your zero
I'm the face in your dreams of glass “

i riflettori passano giustamente allora in rassegna anche alla parte più hard del disco, “Jellybelly” rappresenta tre minuti di asciutto rock 90's zozzo dal ritornello accattivante. “An Ode To No One” sforna un po' di cattiveria nel mitra delle proprie corde assassine e una nonmelodia graffiante.
Il sound è fresco e leggermente più ruffiano dei sogni siamesi , “Muzzle” sarebbe un ottimo esempio di rock Aor con stampo efficace e il giusto tiro. Come “Here Is No Why” srebbe ancora oggi capace di assalire con successo le radio FM delle nostre automobili senza troppi problemi. Power Chords sfruttati come Dio comanda insomma. Forse l'unico pezzo che davvero avrebbe potuto far posto al lungo elenco di Outtake, è proprio “Love” , aspra ma un gradino sotto alle altre composizioni . Contando un songwriting che si permette anche il lusso per una suite ibride tra l'alternativee la psichedelia ( “Porcelina Of The Vast Oceans” ) e un tocco di Jane's Addiction
Twilight To Starlight è invece il secondo disco, presentato acidamente tra il mare distorsivo di “Where Boys Fear to Tread” e le sassate sui tom, tra le più sabbathiche del lavoro sicuramente. Assieme alla monolitica devastazione violenta di Ex Why You . Pesantissimo schiacciasassi retto su un riff paranoico e le esplosioni nervose di Corgan , fuori da ogni metrica vocale, con i suoi latrati , urla e intimidazioni schizoide. Un pelino troppo lunga, ma da vivere nel suo mood apocalitticamente incazzato. Altra benzina per le pedaliere del duo chitarristico è “Bodies” , catalizzatore di rabbia certamente non repressa, quel “Love's Suicide” gira intorno all'ascoltatore come uno spirito da esorcizzare in fretta. “Tales of a Scorched Earth” è un altra bordata incendiaria che usufruisce della produzione , diventando un cazzotto di pietra in un guanto di carta vetrata dritto in viso.
Ma anche in questo settore, il bilanciamento sentimentale è presto riequilibrato, tenera e leggiadra si mostra “Thirty-Three” , ove persino la voce sgraziata di Bil sembra tramutarsi in un crooner. Le inquietudini di “1979” invece conservano il legame che l'artista ha con uno dei suoi guru New Wave preferiti dell'adolescenza (Robert Smith) , con la tipica canzone pop perfetta della metà degli anni 80, ed entrambe le citate saranno poi i restanti singoli infatti. Rappresentando poi bene l'amalgama dell' opera in se. “In the Arms of Sleep” riporta brevemente ad echi cari a Gish , con un pizzico di sogni in più sulla punta delle accordature. Da aggiungere a “Stumbleine” tra gli episodi più tristi e riflessivi, nonché spogli di arrangiamenti eccessivamente barocchi. Tra i diversivi del disco possiamo ricordare la buffa (e forse evitabile ) “We Only Come Out at Night” a scopo semipariodistico (di se stessi?) e la sorprendente “Lily (My One and Only)” , sottovalutata ma da un appeal retrò di gran classe, per qualche attimo l'immaginazione lavora anche un contesto da locale anni 40 da cabaret . In molti preferiranno forse il primo disco, ma la differenza non è poi molta qualitativamente parlando, questo però possiede un fare più coraggioso semmai, “Beautiful” l'avrebbero scritta i Japan di Tin Drum e la zuccherosa “By Starlight” , che avrebbe solo bisogno di un assolo per sbocciare nella sua maturità. Ma i brividi non tardano ad arrivare ancora, dopo 27 canzoni , l'ultimo dono è la buonanotte più gradita, la band si divide le strofe dell'incantata “Farewell and Goodnight” , il quale testo è superiore ad ogni mio commento interpretativo:

Buonanotte, a ogni piccola ora in cui dormi

Possa sostenerti durante l'inverno di una lunga notte
E salvarti dalla tua solitudine
Il cuore legato è il tuo cuore consumato e vuoto
Perchè è dura, quando nessuno comprende il tuo amore
Non è celebrato, e io dico
Buonanotte, amore mio, ad ogni ora di ogni giorno
Buonanotte, sempre, a tutto ciò che c'è di puro nel tuo cuore
Buonanotte, possano i tuoi sogni essere così felici
Testa leggera con gli auguri di un uomo di sabbia e una luce notturna
Stai attenta non lasciare dormire le cimici strette ai tuoi lenzuoli
Il sole splende ma io no
Una pioggia argentea laverà via
E tu potrai distinguere, per capire che è lo stesso
Buonanotte, amore mio, ad ogni ora di ogni giorno
Buonanotte, sempre, a tutto ciò che c'è di puro nel tuo cuore

la melodia prosegue il suo cammino verso le prime note del disco, il legame è sancito e il disco riposa, e noi infatuati, mostriamo ed esso il nostro più sentito e duraturo “Arrivederci” .
Arte.

Gidan Razorblade

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